“Il vero artista è colui che è in grado di cambiarela storia dell’arte.”

M. Mantelli

“Le idee si rifiutano, germinano nella società, poi pensatori e artisti le esprimono.” L. Fontana

“Ci sono pittori che dipingono il sole come una macchia gialla, ma ce ne sono altri che, grazie alla loro arte e intelligenza, trasformano una macchia gialla nel sole.” P. Picasso

“I colori, come i lineamenti, seguono i cambiamenti delle emozioni".” P. Picasso

“Fare denaro è un’arte. Lavorare è un’arte. Un buon affare è il massimo delle arti".” A. Warhol

“Dire cose radicali in forma conservatrice è controcultura.” A. Warhol

“Il valore di un’opera è dato dall’intensità del piacere nel guardarla” M. Mantelli

La mia storia

Miria Mantelli nata a Castiglione del Lago (PG) il 12 Giugno del 1961, ha frequentato il liceo scientifico a Montepulciano (SI). Si è laureata in architettura presso l’Università degli Studi di Firenze con una tesi di disegno e rilievo con il prof.re Marco Bini. Ha frequentato un corso tenuto dal prof.re Gianni Pettena, architetto radicale conosciuto a livello internazionale per le sue performances, con il quale ha approfondito degli studi riguardo l’architetto utopico tedesco Hermann Fisterlin. Ha fatto uno stage col prof.re Egidio Mucci di strumenti e tecniche della comunicazione visiva, diventandone assistente volontaria, occupandosi della teoria semiotica generale e applicata a fotografia e pubblicità, arte e progetto, stage di regia televisiva. E’ stata allieva dei prof.ri Remo Buti, Guido Venturini e Stefano Giovannoni, fondatori della mitica King Kong Production, con i quali ha realizzato un progetto di un edificio unifamiliare il cui plastico è stato esposto nel 1986 alla 17esima Triennale di Milano, nella sezione “Progetto Firenze” per la mostra “Le città immaginate” curata da Adolfo Natalini, anche lui suo prof.re, e in seguito in altre mostre internazionali di architettura tra le quali l’esposizione a Costantinopoli.

Le correnti pittoriche da lei preferite sono il cubismo di Pablo Picasso, il futurismo, l’astrattismo di Emilio Vedova e Jackson Pollock, l’arte concettuale e spaziale di Lucio Fontana. Nelle sue opere possiamo osservare una rielaborazione personale degli artisti da lei preferiti. Come ritrattista espressionista è stata pubblicata nel catalogo Mondadori di Art Moderna del 1994. Le sue opere sono degli epitaffi di persone importanti che hanno lasciato un segno nella storia del ‘900 per i quali la tecnica usata è un insieme di malte diverse lasciate acrome. I suoi lavori sono estremamente essenziali, ognuno ci vede quel che ci vuol vedere, i sentimenti e il carattere dell’artista devono trasparire nel processo creativo dell’opera che è carica di connotazione emozionale o storica. Si avvicina all’espressionismo astratto concettuale e al movimento spaziale:

“L’artista spaziale non impone più allo spettatore un tema figurativo, ma lo pone nella condizione di crearselo da sé, attraverso la sua fantasia e le emozioni che riceve e che nell’umanità è in formazione una nuova coscienza, tanto che non occorre più rappresentare un uomo, una casa, o la natura, ma creare con la propria fantasia le sensazioni spaziali.”

E’ stata invitata a molte mostre e all’Expò Universale di New York. Adesso risiede a Roma.

Critica del Prof.re Kundun

Le opere dell'artista Mantelli sono di qualità quasi scultorea e comprendono una serie di tele ad olio monocrome o astratte ed epitaffi, opere semplicemente eccellenti, originali. Nella tela, le malte, sono lavorate in modo che l'artista percorra una strada tutta personale per ridefinire il rapporto superficie-materia, è la strada della totale invenzione, della creazione assoluta e spontanea, dove la scritta del nome, la data di nascita e di morte è immutabile nel tempo, universale, mentre il ritratto vero e proprio rispecchia quel preciso momento che non ci sarà più. Il nome rimarrà sempre quello e il personaggio viene ricordato nel suo completo ciclo vitale e reinterpretato nelle epoche successive divenendo immortale nella memoria delle persone.

Leggere il nome ci riporta al suono, la grafia del nome è una composizione segnica armonica o disarmonica che manda messaggi nel guardarla. La superficie della tela si interrompe in rilievi e rientranze che si accentuano a secondo della luce, portando il segno di gesti precisi e sicuri con le spatole. Nei monocromo ad olio invece i segni sicuri dell'artista sono lasciati dai pennelli. Sono quadri che alcuni critici possono considerare non arte per l'apparente facilità cui sembra possibile rifarle, in realtà vanno lette sotto l'ottica della semiotica, dell'idea-concetto, è importante il volume dato dalla materia, che è contenuto nello spazio in tutte le sue dimensioni. Nei monocromo e astratti usa il colore come una materia da plasmare, per uscire dalla tela e cercare sempre la dimensione del volume. L'arte concettuale indica una corrente artistica che dà maggior rilievo al concetto, al procedimento mentale piuttosto che all'oggetto artistico. La sua concezione di arte è di rifiutare l'identificazione del lavoro dell'artista con la produzione di un qualsiasi oggetto di più o meno rilevante qualità estetica, e ritiene che l'essenza dell'arte sia invece nel concetto che precede e conforma l'opera. Ritiene che la forma e le tecniche tradizionali non sono superate nell'arte ma tutto ormai è stato fatto e sperimentato, c'è soltanto da esprimere la propria arte in libertà derivata dal background culturale dell'artista.